... e questo soprattutto attualmente nella campagna in vista della consultazione popolare di popolo e Cantoni del 25 novembre prossimo. Come è possibile che un parlamentare federale (Lorenzo Quadri, Lega) possa, affermare il pericolo creato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, quando il suo partito è in prima linea contro ogni forma di avvicinamento della Svizzera all’UE?
E cosa dire dell’ex consigliere federale, tribuno dell’UDC, che per promuovere la sua iniziativa con il falso obiettivo di «salvare la democrazia diretta » afferma che i dirigenti politici svizzeri lasciano il potere a giudici stranieri? Fake news anche qui.
Uno svizzero, presidente per diversi anni
L’obiettivo, appena accennato, è quello di arrivare al punto di poter denunciare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che è un’istituzione promossa dal Consiglio d’Europa e non dall’UE. La Svizzera ne è membro da più di 40 anni, dopo accettazione dell’Assemblea federale, secondo le disposizioni costituzionali dell’epoca. Essa partecipa all’elezione die giudici della Corte; uno svizzero ne è stato recentemente presidente per diversi anni.
Adesso la Corte annovera due giudici svizzeri ed in ogni caso in una procedura che riguarda la Svizzera un giudice svizzero deve presenziare nella commissione chiamata a pronunciare il giudizio. La Corte difende i diritti umani che ogni personade tiene in virtù della sua umanità, come per esempio il diritto alla vita, alla libertà, la protezione contro azioni inumane, la libertà di associazione e il diritto al matrimonio.
Importante per un piccolo Paese
La Costituzione federale chiede di rispettare il diritto internazionale. Si tratta di un punto molto importante per un piccolo Paese come il nostro, essendo un’ottima difesa contro l’ingerenza di potenti e dittatori. La forza del diritto piuttosto che il diritto della forza! L’accettazione dell’iniziativa indebolirebbe la sovranità della Svizzera, dando nello stesso tempo appoggio a governi populisti e a dittatori, che tendono a indebolire il rispetto di questi diritti.
Attenzione dunque alle fake news. Manteniamo lo spirito aperto per poter essere un Paese rispettato dalla comunità degli Stati: è necessario un giudizio sicuro come è stato il caso per le generazioni che ci hanno preceduto, salvaguardando la nostra vera sovranità nazionale e mettendo il diritto internazionale davanti al diritto svizzero. Bisogna dunque senza indugi votare no all’iniziativa cosiddetta «Per l’autodeterminazione».