Siete i vincitori delle elezioni ticinesi! Avete promosso il vostro movimento a forza politica di maggioranza relativa e quindi gli avete conferito una grande responsabilità. Posso immaginarmi che oltre ad essere contenti sarete anche fieri.
Avete dato il vostro voto alla Lega perché vi ha convinto «Il decalogo della Lega» che è di grande importanza per Giuliano Bignasca? Il vostro presidente a vita vorrebbe realizzarlo addirittura entro breve tempo. Se l'avete letto attentamente, avrete constatato che queste proposte non sono di facile attuazione. Abbassare di 10.000 unità il numero dei frontalieri in breve tempo non lo può decretare il governo ticinese poiché l'accesso dei frontalieri in Svizzera è disciplinato dagli accordi bilaterali.
Un altro esempio: eliminare la legge su Minergie, è sì di competenza del Cantone, tuttavia il vostro rieletto Consigliere di Stato Marco Borradori, che a suo tempo aveva proposto questa legge, non ha l'intenzione di ubbidire al presidente della Lega e vuole mantenerla (come avrete letto in un'intervista rilasciata pochi giorni fa). Quindi anche i ministri leghisti ostacolano la realizzazione del decalogo della Lega, in quanto anche il nuovo ministro di giustizia e polizia, Norman Gobbi, non sarà presumibilmente incline a «ridurre i tribunali, a partire dal Tram».
Voi elettori, che avete incoronato la Lega quale forza di maggioranza relativa, avete conferito ai vostri eletti la responsabilità della guida del cantone. Tuttavia i vostri Consiglieri di Stato non vogliono saperne di prendere le redini del dipartimento chiave delle Finanze ed Economia, come voleva il vostro presidente a vita Bignasca. Marco Borradori, in un'intervista, ha motivato il suo rifiuto dicendo che si trattava di un «regalo avvelenato». Ma come, essere a capo del dipartimento chiave del cantone non è una grande opportunità ma un regalo avvelenato?
Voi elettori della Lega dovrete allora abituarvi all'idea che il decalogo pubblicato ripetutamente sul «Mattino» rappresenta piuttosto un desiderio di Giuliano Bignasca, ma non rispecchia la volontà politica dei Consiglieri di Stato leghisti. Tuttavia non penso che le scarse probabilità di riuscire a realizzare le 10 proposte della Lega provochino sconforto presso di voi, elettori leghisti. Ne è la prova l'attento dosaggio dei vostri voti: avete voluto evitare l'elezione in governo del vostro presidente poiché conoscete il suo caratterino e siete consapevoli che i suoi sfoghi plateali, le sue invettive, le sue parolacce stonerebbe-ro fortemente con quell'alto incarico istituzionale.
Non solo Bignasca ha un ottimo fiuto; anche molti di voi, elettori della Lega, lo possedete e avete voluto evitare una rappresentanza in governo poco decorosa. Ma dove sono allora i validi motivi che vi hanno spinto a dare una marea di voti alla Lega? Forse ve la siete presa con la partitocrazia, con l'arroganza dei partiti storici colpevoli di essersi divisi tra loro la torta per tanto tempo? Nel passato vi siete sentiti trattati male da un politico, da un sindaco, dall'amministrazione cantonale o da quelle comunali? Vi è stato negato un appalto, un permesso o non avete ricevuto un posto di lavoro poiché l'amico di un municipale o la conoscente di un direttore sono stati preferiti?
Dalle colonne del «Mattino», sin dalla sua fondazione, Giuliano Bignasca tuona contro i potenti, contro la poca trasparenza, contro l'arbitrio. Eppure voi, diligenti elettori, vi siete forse accorti che nel frattempo anche Bignasca è diventato un personaggio potente che parecchi politici non osano più contraddire apertamente. Voi, elettori della Lega, sapete che Bi-gnasca è bravo nel criticare a voce sguaiata errori e malandazzi, ma anche che si rivela debole assai nel proporre soluzioni confacenti e praticabili. E chissà se la prossima volta, forse, voi elettori della Lega del 10 aprile, vi turerete il naso (come disse Indro Montanelli) e magari voterete i partiti storici, decisamente meno bravi a fare spettacolo e a criticare, ma un pochino più preparati a individuare soluzioni concrete e a realizzarle.